Prevenire il trauma cranico da abuso
Scuotere, colpire, scaraventare o far cadere un bebè è molto pericoloso. Ciò provoca un problema molto serio chiamato “trauma cranico da abuso” (AHT, “Abusive Head Trauma”) che comprende la sindrome del bambino scosso. L’AHT è una forma grave di maltrattamento infantile. Può portare a seri danni cerebrali e alla morte. Può essere snervante sentire un neonato che non smette di piangere. Lo stress che comporta prendersi cura di un bambino piccolo può mettere i genitori sotto pressione. Lo stress può essere ancora maggiore se il bambino è stato malato. Ma, a prescindere da quanto si possa essere irritati, stanchi o esasperati, non si deve mai scuotere, colpire, scaraventare o far cadere un bebè. È possibile prevenire l’AHT.
Perché è un problema
Quando un neonato viene scosso, colpito, scaraventato o fatto cadere, il suo cervello si muove avanti e indietro all’interno del cranio. Anche una lieve forza potrebbe far urtare il cervello contro le pareti del cranio. I muscoli del collo di un bebè non sono in grado di sopportare lo stress dovuto allo scuotimento. Ne possono derivare sanguinamento e gonfiore all’interno del cranio. Ciò può portare a danni permanenti al cervello, problemi di apprendimento, disabilità intellettuale, cecità, sordità, convulsioni, paralisi, coma o morte. I bambini che sopravvivono all’AHT probabilmente avranno bisogno di cure mediche per tutta la vita. Quasi tutte le vittime di AHT hanno gravi problemi di salute a lungo termine.
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Se il neonato viene scosso, il cervello può colpire la parte interna del cranio. |
Se ci si senti frustrati
Se si avverte una sensazione di esasperazione, seguire i consigli riportati di seguito:
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Capire se il pianto del bebè è peggiore nei primi mesi di vita, ma migliora durante la crescita.
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Mettere il bambino in un posto sicuro, come la culla, anche se sta piangendo.
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Fare un respiro profondo. Allontanarsi. Contare fino a 10. Fare qualunque cosa che possa servire per calmarsi.
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Lasciare che altre persone aiutino a prendersi cura del bebè. Farsi sostituire dal partner, dai nonni del bambino o da altri famigliari.
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Accertarsi che il neonato mangi e sia asciutto. Allattare il bebè lentamente. Far fare spesso il ruttino al bebè. Cantare o parlare a voce bassa al bebè. Cullare il neonato dolcemente o andare a fare una passeggiata. Tenere il bambino contro la propria pelle nuda (pelle a pelle). Portare il bambino a fare un giro nel passeggino o in macchina.
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Parlare con il pediatra delle possibili cause del pianto. Potrebbe trattarsi di un problema di salute o di altra natura che fa piangere il bambino più del normale. Il pediatra può anche fornire suggerimenti su come far smettere il pianto del bambino.
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Se il pediatra ritiene che il bebè sia solo capriccioso, è importante sapere che non se ne ha nessuna colpa. Crescendo, il bambino smetterà di fare i capricci. Non significa che il bebè non prova amore per il genitore o che il genitore non sta facendo la cosa giusta. I bambini sani possono piangere per 1 o 2 ore di seguito.
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Se ci si sente sopraffatti, parlare con il pediatra di alternative per prendersi cura del bebè, di consigli o di altre risorse che possano aiutare.
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Chiamare la linea diretta Childhelp National Child Abuse Hotline al numero 800-422-4453. Un operatore formato potrà aiutare a gestire la frustrazione in modo da non fare male al bambino.
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Non lasciare mai il proprio bebè da solo con una persona che si irrita facilmente, ha scatti d’ira o una storia di violenza.
Questi consigli devono essere condivisi con tutte le persone che si prendono cura del bebè perché spesso babysitter e partner del genitore si sentono frustrati da un pianto ininterrotto.
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